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Videoconversazioni su “L’ebreo inventato” – Le accuse agli ebrei di separatismo, chiusura, egoismo

Il pregiudizio secondo cui il popolo ebraico sarebbe particolaristico, egoista, chiuso, separato dagli altri popoli è testimoniato dalla stessa Torà. Eppure, nel modo stesso in cui il popolo ebraico “si tiene in disparte dalle nazioni”, nel cuore del rifiuto dell’idolatria che lo definisce, si scoprono i presupposti per una relazione etica con l’altro.

Come il Dio unico trascendente e irrappresentabile, nel creare il mondo e donare la Torà a Israele, lascia all’uomo la libertà e la responsabilità del suo spazio vitale, così Israele nel suo patto con Dio rinuncia a coincidere con il tutto. Ogni individuo e ogni popolo, per l’ebraismo, ha il suo valore insostituibile e la sua inviolabilità. Per questo, persino nelle sue visioni messianiche, nelle quali il Dio unico sarà riconosciuto e lodato da tutti i popoli, questi continueranno paradossalmente a procedere ciascuno “nel nome del rispettivo dio”.

Raffaella Di Castro è filosofa, coordina progetti culturali e formativi per l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e Analista biografica a orientamento filosofico in formazione (Philo – Scuola Superiore di Abof, Milano).