Adar II
Quando inizia il mese di Adar, si aumenta la gioia
Domenica 10 e lunedì 11 marzo 2024 è stato Rosh codesh Adar II.
Rosh chodesh, il capomese, è il novilunio; cade quando la luna presenta alla Terra la sua forma maggiormente diminuita. La luna che cresce, descresce per poi ricrescere, richiama nell’uomo la capacità di rinnovarsi.
Quando si entra nel mese di Adar, che è il mese in cui cade la festa di Purìm, la Tradizione ci invita ad accrescere e “abbondare nella gioia” “Marbìm besimchà”.
Il mese di Adàr
Adàr è l’ultimo mese dell’anno ebraico, iniziando a contare dal mese di Nissàn, che secondo la Torà è il primo mese del calendario.
La festa di Purim cade in questo mese che è chiamato così anche nelle Scritture (Divrè Hayamìm I 27,15 ed Estèr, 9,1).
Quando ci troviamo in un anno embolismico come quest’anno – ovvero quando l’anno contiene due mesi di Adàr invece di uno, per mettersi in pari con il calendario solare – Purim cade nel secondo mese di Adàr. Questa scelta è dovuta al fatto che si vuole avvicinare la festa di Purim a Pesach, la festa della geulà, la liberazione.
Inoltre, secondo la Tradizione, gli avvenimenti di Purìm accaddero in un anno embolismico e la salvezza si verificò nel secondo mese di Adàr.
Anche nelle Scritture (Divrè Hayamìm I 27,15 ed Estèr, 9,1) il mese di Adàr è chiamato così.
Rosh chòdesh Adàr è sempre di due giorni. Negli anni embolismici, il I Adàr è sempre completo, ovvero di 30 giorni, mentre il II Adar è incompleto, con 29 giorni. In questi casi, il trentesimo giorno di Adar I è considerato il primo giorno di Rosh Chodesh di Adar II.
Negli anni normali, in cui non si aggiunge il secondo mese, Adàr ha 29 giorni e Rosh Chodesh Nissàn dura sempre un giorno.
La gioia di Adàr
I nostri Maestri insegnano: così come la nostra gioia diminuisce quando inizia il mese di Av, allo stesso modo aumenta quando inizia Adàr. R. Papà diceva: “Perciò un ebreo coinvolto in una causa con un non ebreo dovrebbe evitarlo nel mese di Av, poichè si tratta di un mese infausto; al contrario, dovrebbe cercare di incontrarlo in tribunale ad Adàr, che è per lui un periodo di buoni auspici (TB Ta’anìt 29a). Il Cielo dirige i meriti verso un periodo degno di meriti, e la gioia verso un mese segnato dalla gioia. E non c’è un mese gioioso quanto Adàr, poichè Adàr è colmo di benedizioni nascoste, e l’occhio malvagio dei nemici d’Israèl non può colpire questa abbondanza di benedizioni”. Quando il malvagio Hamàn cercò di scoprire, con l’astrologia, il mese in cui Israèl, sarebbe stato più vulnerabile, tirò a sorte per determinare quando avrebbe dovuto realizzare i suoi piani perversi. La sorte toccò il mese di Adàr – ma Hamàn non sapeva che, proprio in questo mese gli ebrei erano più forti che mai! Quindi, quando il mese che, secondo i suoi programmi, si sarebbe trasformato in dolore e lutto, divenne un mese di gioia e di festeggiamenti, la felicità degli ebrei aumentò ulteriormente. (Tratto da Eliahu Kitov, Sèfer Hatoda’à, Il ciclo dell’anno ebraico, Vol.2, pag.11)