“Il timore del peccato” – Il sentiero dei Giusti di Ramchàl
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“Il timore del peccato” – Il sentiero dei Giusti di Ramchàl

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Il timore del peccato

“L’umiltà conduce al timore del peccato”.

Questa virtù, dice l’autore, è molto difficile da acquisire, più si va avanti nel nostro sentiero è più gli obbiettivi diventano complessi da raggiungere.

Ci sono due tipi di timore del peccato che è necessario distinguere: il timore del castigo e il timore della grandezza divina. Il primo è sicuramente di un livello più basso, ci spinge a praticare le mitzvòt, ma evidenzia un tipo di approccio ancora imperfetto. Il secondo, invece, ci trattiene dal peccare solo a motivo della Gloria di Dio, solo perché riflettiamo sulla Sua maestosità e non riusciamo a fare qualcosa che possa andare contro la Sua volontà.

Il timore del peccato si articola in rapporto al presente e al futuro e in rapporto al passato. Ci dobbiamo dunque preoccupare che ogni azione che stiamo compiendo, che dovremo compiere e che abbiamo compiuto sia conforme alla volontà di Hashèm.

Per arrivare a tale qualità morale bisogna sempre tenere a mente che la Presenza Divina è in ogni angolo del mondo e nulla Gli sfugge come è scritto nelle Massime dei Padri: “Sappi cosa c’è sopra di te: un occhio che vede, un orecchio che ascolta e tutte le tue azioni sono scritte nel libro[1]”.

[1] Avòt 2.1.

Di Micol Nahon Moscati

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