Donne nell’ebraismo
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Donne nell’ebraismo

Donne nell’ebraismo

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About this course

In questa rubrica raccontiamo delle donne ebree al plurale: le donne dei testi biblici, le donne come vengono rappresentate nei testi talmudici e midrashici e le donne nella storia. Un focus particolare è dedicato all’incontro con donne ebree contemporanee, per raccontare la storia mentre si sta vivendo: attraverso le storie, le biografie, le esperienze individuali, secondo le modalità dello stesso pensiero relazionale e concreto, tipico tanto dell’ebraismo che della storia e del pensiero delle donne, capace di coniugare universalità e particolarità.

Come in tutto ciò che riguarda la tradizione ebraica, complessa e articolata, anche nei confronti del suo modo di relazionarsi alle donne è impossibile dare una concezione univoca. Molteplici sono le cause: la dispersione temporale e geografica degli ebrei, il modo ebraico di concepire l’identità come indissolubilmente connessa all’alterità, il rapporto tra Torà scritta e Torà orale che implica l’inscindibilità dei testi sacri dalle loro infinite interpretazioni; interpretazioni fatte anche di discussioni, disaccordi, posizioni di minoranza, anch’esse ritenute degne di essere ricordate e tramandate accanto a quelle di maggioranza. Sia pur all’interno di un’impostazione generale tendenzialmente di tipo patriarcale e accanto a posizioni decisamente maschiliste e misogine, nei confronti delle donne trovano spazio anche, e in modo nient’affatto minoritario, valutazioni positive, elogi, posizioni illuminate e paritarie estremamente moderne; in modo significativo queste posizioni non sono sempre necessariamente più moderne anche in senso temporale rispetto a quelle negative.

Abbiamo scelto di declinare al plurale il titolo di questa rubrica, anche per ricordare che le donne sono individui storici, in carne ed ossa, in movimento e in trasformazione, non riducibili né a un concetto astratto né a un’immagine fissa. Nella formulazione del divieto di idolatria di Deuteronomio 4, 15-16 troviamo una messa in guardia “dal commettere la colpa” di fare immagini idolatriche “di figure maschili e femminili”. Le donne dunque non devono essere stereotipi idolatrici ma, come direbbero i filosofi Moses Mendelssohn ed Emmanuel Levinas, “volti” viventi.

SCHEDA DELLA RUBRICA

DURATA: 45 minuti 

DIFFICOLTÀ: base

TIPOLOGIA: Rubrica

A CURA DI: rav Roberto Della Rocca, Raffaella Di Castro.

CONDUCE: Raffaella Di Castro

NARRAZIONI E CANTI: Evelina Meghnagi