Pesach 5784
Pèsach è la prima delle “tre feste del pellegrinaggio” (shalòsh regalìm) e cade il 15 di Nissan. Il 14 di Nissan è il digiuno dei primogeniti e vigilia di Pesach.
Quest’anno, 2024, il digiuno dei primogeniti e la vigilia di Pèsach cadono il 22 aprile e pèsach sarà dal 23 al 30 aprile compreso.
Pèsach, fuori da Israele, dura otto giorni, mentre in Israele sette: i primi due e gli ultimi due giorni sono Mo’èd מועד, “festa solenne”, mentre gli altri giorni (3° 4° 5° e 6°) sono Chol ha–Mo’èd המעד חול o anche “mezza festa”.
La storia di Pèsach, che leggiamo nella haggadàh e raccontata nei primi capitoli dell’Esodo, narra le vicissitudini del popolo di Israele dalla schiavitù egiziana fino alla liberazione: un percorso che vede protagonisti Mosè e i suoi fratelli Aròn e Miriam, il Faraone e le dieci piaghe. Per questo motivo Pèsach è anche chiamata la “festa della nostra liberazione”. Leggiamo nella haggadàh:
In ogni generazione ciascuno deve considerare se stesso come se fosse uscito dall’Egitto, come è detto (Esodo, cap. 13 v.8): “E racconterai a tuo figlio in quel giorno: noi pratichiamo questo culto in onore del Signore per tutto quello che Egli fece a me quando uscii dall’Egitto.” Infatti D-o santo benedetto non ha liberato soltanto i nostri padri ma, con loro, ha liberato anche noi, come è detto (Deuteronomio cap.6, v.23): “Il Signore ci fece uscire da là per condurci e dare a noi la terra, come aveva giurato ai nostri padri.
PRECETTI:
Eliminazione del chamètz חמץ: nessun cibo lievitato (chamètz) deve trovarsi in nostro possesso o in casa durante Pesach. Prima dell’inizio della festa si deve fare una pulizia accurata in ogni stanza per eliminare ogni traccia (commestibile) di chamètz. All’inizio del 14° giorno di Nissan, ovvero la sera dopo il tramonto, si devono cercare, al lume di candela, eventuali residui di chamètz rimasti in casa (bedikàt chamètz). Questi residui vengono attentamente incartati e poi bruciati il mattino seguente (biùr chamètz).
Matzòt מצות: per tutti gli otto giorni di Pèsach, al posto del pane, vengono consumati dei pani non lievitati che ricordano le focacce frettolosamente cotte dagli ebrei durante la fuga dall’Egitto.
IL SEDER DI PESACH:
Sèder סדר: è la cena particolare che si consuma seguendo un ordine ( סדר) rituale ben preciso nelle prime due sere della festa (in Israele solo nella prima); durante il Sèder si legge l’Haggadà (הגדה), il libro che narra della liberazione degli Ebrei dalla schiavitù. Durante il Sèder si bevono 4 bicchieri di vino, come le 4 espressioni e fasi della liberazione: “vi farò uscire dall’oppressione” , “vi salverò dalla loro schiavitù”, “vi libererò con braccio disteso”, “vi prenderò con me come popolo”.
Su un vassoio, piatto o cesto si dispongono dei cibi particolari:
• Matzòt: tre azzime una sopra l’altra.
• Karpàs כרפס: sedano da intingere nell’aceto o acqua salata (fuori del vassoio) per ricordare le lacrime versate.
• Maròr מרור: erbe amare per ricordare l’amarezza della schiavitù.
• Charoset חרוסת: un impasto di frutta che ricorda quello di argilla con cui i nostri padri costruivano i mattoni.
• Zampetto d’agnello: cotto, in ricordo del sacrificio pasquale קרבן פסח e il segno tracciato con il suo sangue sugli stipiti delle case delle famiglie ebree. Grazie a questo “segnale”, i figli d’Israele furono risparmiati dalla piaga della morte dei primogeniti.
• Uovo sodo ביצה: in ricordo del sacrificio festivo (korbàn Chaghigà) che veniva offerto in ogni Yom tov; inoltre l’uovo è simbolo della circolarità della vita e dell’alternarsi di lutto e gioia: non a caso il primo giorno di Pesach cade lo stesso giorno settimanale in cui cade il 9 di av e in questo senso l’uovo è anche simbolo del lutto per la distruzione del Tempio.