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Parashàt Shofetìm

Zeraim propone un pensiero sulla parashà della settimana a cura del direttore dell’Area Cultura e Formazione rav Roberto Della Rocca. Troverete qui anche il testo della parashà (il brano della Torà che si legge ogni sabato), insieme a interessanti materiali di approfondimento.

In questa pagina troverai anche la rubrica a cura di Micol Nahon “Horìm Uvanìm”, “Genitori e figli”, dedicato proprio allo studio di genitori e figli sullo stesso brano: un video da ascoltare e un racconto da leggere arricchito di midrashìm, seguìto da alcune domande per discutere e riflettere insieme.

La pagina ospita anche due rubriche kids e alcune pagine scelte da “La mia Torah”, le parashòt spiegate ai ragazzi, a cura di Anna Coen e Mirna Dell’Ariccia.

Shabbat Shofetìm

“ …quando assedierai una città per combatterla, non dovrai distruggere i suoi alberi… perché l’uomo è un albero del campo …” Dt. 20,19

La Torà ci insegna ad avere una grande considerazione degli alberi. Come si sà una delle forme più vecchie ma tutt’oggi comuni di degrado ambientale è la deforestazione. Il disboscamento di vaste aree possono portare a veri e propri disastri climatici, all’erosione piovana di intere regioni, alla desertificazione progressiva di altre. Per la Tradizione ebraica gli alberi sono così importanti che neppure in caso di guerra possono venire abbattuti.

Uno dei 613 precetti, cui deve informarsi la vita di ogni ebreo, proibisce che un esercito impegnato in un assedio tagli gli alberi intorno alla città.  La motivazione addotta per tale precetto è che “l’uomo è un albero del campo”, indicandoci, attraverso questa significativa allegoria, la stretta affinità tra l’essere umano e le piante,  e che la vita stessa dell’uomo dipende dagli alberi. Per il Maharal di Praga l’unica differenza tra l’uomo e l’albero è che il primo, contrariamente al secondo, ha le sue radici in cielo e la sua ramificazione in terra.

Rav Dott. Roberto Della Rocca