Parashàt Ki Tetzè
Ogni giovedì Zeraim propone un pensiero sulla parashà della settimana a cura del direttore dell’Area Cultura e Formazione rav Roberto Della Rocca. Troverete qui anche il testo della parashà (il brano della Torà che si legge ogni sabato), insieme a interessanti materiali di approfondimento.
In questa pagina troverai anche la rubrica a cura di Micol Nahon “Horìm Uvanìm”, “Genitori e figli”, dedicato proprio allo studio di genitori e figli sullo stesso brano: un video da ascoltare e un racconto da leggere arricchito di midrashìm, seguìto da alcune domande per discutere e riflettere insieme.
La pagina ospita anche due rubriche kids e alcune pagine scelte da “La mia Torah”, le parashòt spiegate ai ragazzi, a cura di Anna Coen e Mirna Dell’Ariccia.
Shabbat Ki Tetzè
“…quando costruirai una nuova casa dovrai fare una protezione al tuo tetto affinchè qualcuno che cade dovesse cadere da esso….” (Dt 22,8)
Una delle settantaquattro mitzwòt indicate nella parashà di Ki Tetzè è quella di allestire una protezione attorno al tetto non appena si costruisce una casa nuova affinché, traducendo alla lettera, “il cadente non cadrà da esso” (Dt 22,8). Risulta più che comprensibile l’obbligo della messa in sicurezza delle nostre case e quindi l’ordine di costruire una ringhiera per evitare incidenti. Non si comprende tuttavia perché la Torà definisce “cadente” la persona che eventualmente potrebbe precipitare dal tetto. Talvolta si sale su un tetto per guardare dall’alto la pianura che brucia invece di contribuire a spegnere l’incendio, talvolta per appartarsi e isolarsi, talvolta per curiosare nelle vite degli altri. Per la Torà sono già queste ragioni sufficienti per essere considerati potenziali cadenti e bisognosi di particolare protezione.
Rav Dott. Roberto Della Rocca